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Premio Bellisario, sempre più donne nei cda. «Ma c’è ancora tanto da fare»

Trentuno anni e centinaia di donne premiate. Ma Lella Golfo non ne ha mai abbastanza. E venerdì mattina, a Roma, questa signora, anima e presidente del Premio Marisa Bellisario, ha consegnato ancora una volta le Mele d’Oro 2019 a 14 donne che nella loro attività lavorativa si sono distinte per impegno e determinazione raggiungendo traguardi una volta impensabili per una donna e contribuendo a quella parità di genere obiettivo da sempre della Fondazione intitolata alla imprenditrice e manager Marisa Bellisario.

Dal Premio Nobel per la Pace Nadia Murad, alla presidente e ad del gruppo Gias Gloria Tenuta, da Elisabetta Ripa ad di Open Fiber, a Mariangela Zappia, rappresentante permanente d’Italia alle Nazioni Unite, dalla presentatrice Milly Carlucci alla pianista e compositrice Cristiana Pegoraro, dalla giornalista Federica Angeli alla «mamma Erasmus» Sofia Corradi, fino alla giovane fondatrice e ad di Kukua, Lucrezia Bisignani.

Signora Golfo, dopo 31 anni c’è ancora bisogno di premiare le donne che lavorano?
«Io spero di vivere quel giorno in cui non servirà più, ma la strada è ancora lunga». A che punto siamo? «Ad un buon punto, e la legge sulle quote rosa che introduce la parità di genere nelle società quotate da me pensata, voluta e presentata nel 2009 e finalmente poi approvata nel 2011 è stata un vero punto di svolta: da quel momento ha aperto non solo la strada alle donne nei consigli di amministrazione delle grandi società, ma ha portato una vera e propria rivoluzione culturale».

All’epoca ci fu una grande battaglia, non erano in tanti a crederci…
«Già, però oggi abbiamo il 38,6 per cento di donne nei cda e oltre il 40 per cento nei collegi sindacali, mi sembra un grande successo. Non solo, grandi aziende come Enel Spa e Leonardo stanno cambiando i propri statuti per far entrare permanentemente le donne nei consigli di amministrazione, al di là di quanto imposto dalla legge che fissa a tre i mandati massimi di presenza femminile: ecco, il sogno di Marisa Bellisario si sta avverando, lei che fu la pioniera delle pari opportunità».

Può bastare alle donne avere una di loro in un cda?
«È dimostrato ormai da tempo che in un’azienda dove le donne hanno un ruolo importante le cose funzionano meglio per tutti. Però le donne, quando arrivano al potere, devono poi rimandare giù l’ascensore e far salire le altre».

È ancora difficile lavorare per una donna in Italia?
«Se per la legge sulle quote rosa siamo all’avanguardia, per l’occupazione femminile siamo ancora lontani dall’obiettivo del 60% del Trattato di Lisbona: in Calabria lavora solo il 28% delle donne. Ma si fa troppo poco per aiutarle e non mi sembra di vedere politiche attive in questa direzione».

Date:

14 Giugno 2019